Non c’è un solo modo per essere cittadini, soprattutto se quell’unico modo vuol dire subire passivamente ciò che ci arriva dall’esterno. Il Prosumer Report 2013, redatto dalla società Havas Worldwide e intitolato in questa edizione “Il nuovo ruolo del cittadino-consumatore e il suo comportamento nella società”, ci mostra infatti che ci sono altre vie per esprimere la propria appartenenza alla comunità, e che i cittadini più consapevoli, partecipativi e determinati, grazie alla rete, saranno la leva del cambiamento sociale.
Parlando di consumi, la categoria dei cosiddetti prosumer ribalta lo stereotipo dell’uomo medio in balia dei sofisticati strumenti di comunicazione nell’arsenale delle aziende. Questi nuovi consumatori sono aperti verso le innovazioni, vogliono sapere di più su ciò che acquistano e dunque cercano spontaneamente informazioni e resoconti, e interagiscono in maniera attiva con i marchi stessi. Tale segmento di popolazione è quello più avanzato dal punto di vista dell’anticipare i cambiamenti che verranno.
Volendo fare un esempio, un prosumer che deve fare un acquisto online si servirà sia di portali generalisti come ebay annunci, sito appunto che raccoglie annunci per categoria merceologica, sia dei nuovi siti che mettono a confronto i prezzi come idealo, e magari anche dei social network, leggendo sulle pagine business cosa ne pensa chi ha già comprato prodotti di quella marca.
In un contesto in cui i cittadini diventano più accorti nei confronti delle tecniche di marketing, le aziende soffrono di una doppia crisi: da un lato una crisi della creatività, che deve rivedere i propri meccanismi in un panorama comunicativo radicalmente mutato rispetto al potere assoluto dei mass media, dall’altro meno risorse economiche, e dunque meno soldi da spendere in pubblicità.
Come si esce da questo impasse? Soltanto avendo il coraggio di rischiare creativamente e di interagire con i propri clienti si può uscire vittoriosi dalla crisi.