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Occhio per occhio… e dente per dente. Se il governo tecnico presieduto dal bocconiano Mario Monti era nato per togliere all’Italia le castagne dal fuoco (altissimo) dello spread, mandando a casa il governo Berlusconi IV, il Pdl gli aveva restituito il favore. Togliendo la maggioranza durante le votazioni parlamentari relative a importanti decreti legislativi, aveva convinto Monti a rimettere la propria carica, e aprire la strada a nuove elezioni.

L’attuale Presidente del Consiglio, colto e misurato, aveva detto che non si sarebbe candidato. Si è poi smentito da solo, e in questa interminabile campagna elettorale si fatica a riconoscere l’uomo dall’aplomb inscalfibile dei mesi precedenti.

Arriva fresca fresca la dichiarazione shock di Monti: l’Italia attraversa una nuova Tangentopoli. Il vero uppercut però viene piazzato con le frasi ho ereditato il governo da cialtroni, e “l’Italia è un paese importante, è un paese del G8, e certo può anche cadere nel ridicolo come è accaduto per l’atteggiamento ridicolo tenuto da qualcuno in passato”. Sarà anche più educato dire “qualcuno” senza nominare direttamente il soggetto della frase, ma non potrebbe essere più chiaro di così quale sia il bersaglio.

Allo stesso bersaglio viene imputato di aver ostacolato l’azione del governo tecnico riguardo l’approvazione di una legge anti-corruzione. Le norme che sono passate sono perciò ancora insufficienti a contrastare un fenomeno che, nelle parole di Monti, è tornato ai livelli dell’inizio degli anni novanta.

L’ultima rivelazione del Presidente attiene a ciò che gli fu offerto per non candidarsi alle politiche: il Quirinale, o comunque “una posizione di vertice”, offerta che lui ha rifiutato in maniera netta. Quali altri scoop arriveranno prima delle elezioni?

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Quanti sono i cittadini italiani? Quanti immigrati residenti nel nostro Paese? A questa ed altre domande rispondono i dati aggiornati pubblicati dall’Istat, relativi al 2012. Da nord a sud della Penisola sono 59.685.227 le persone con residenza italiana, di cui il 7,4%, circa 4 milioni e 300mila persone, di provenienza straniera. La popolazione è cresciuta rispetto all’anno precedente dello 0,5%, un aumento dovuto a una revisione del sistema delle anagrafi e al flusso migratorio da altri Paesi che compensa il saldo naturale, che altrimenti sarebbe di segno negativo.

Le statistiche più recenti confermano il trend ormai consolidato del calo delle nascite: in confronto con il 2011 sui parla di 12.399 nuovi nati in meno, il 2,3%, con picchi più accentuati nelle regioni del sud, del centro Italia e nelle due isole maggiori.

Questo dato sconfortante viene però in parte controbilanciato dall’aumento dei neonati stranieri, la cui incidenza sul dato relativo alle nascite compie un balzo in avanti: dal 4,8% di 13 anni fa si è passati al 14,9% del 2012. La scarsa propensione alla procreazione delle italiane in età riproduttiva non è del tutto compensata da quella delle donne straniere, e l’Istat aggiunge che, oltre alle tendenze note, anche la crisi economica potrebbe essere tra i fattori responsabili del declino.

Più che mai perciò torna alla ribalta il dibattito relativo alla modifica delle norme per diventare cittadini italiani, e in particolare intorno allo ius soli, il “diritto del suolo” secondo cui l’italianità è conseguente alla nascita nel territorio nazionale.

Riportiamo infine il dato sul numero di famiglie: in Italia sono approssimativamente 25 milioni e 873 mila, con un numero medio di membri di 2,3.

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